Gli esami clinici sono un formidabile aiuto sia nella prevenzione sia nella diagnosi di patologie o disturbi in ambito lavorativo. Dopo anni di esperienza variegata e intensa in molteplici ambiti lavorativi, un Medico Competente ha oramai fatto proprie le “best practice” internazionali, le norme e le direttive che bisogna seguire per ottenere i migliori risultati. A ciò si aggiunge anche l’esperienza sul campo che aiuta a intuire e a prevenire problematiche note.
In tutti i casi gli esami clinici sono molto importanti.
Ecco alcuni esempi di accertamenti medici utili…
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Accertamenti medici preventivi
Quando è utile farli?
Prima o dopo l’assunzione e prima di adibire il lavoratore alla mansione.
Perché?
Per constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato, al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica, ma anche per verificare la compatibilità della mansione affidata con le specifiche condizioni di salute del soggetto in indagine.
Accertamenti medici periodici
Quando è utile farli?
Con periodicità stabilita per legge in funzione della mansione specifica (di norma ogni anno).
Perché bisogna farli?
Per controllare nel tempo lo stato di salute dei lavoratori.
Per controllare l’insorgenza di eventuali modificazioni precoci dello stato di salute causati dall’esposizione a fattori specifici di rischio professionale.
Per esprimere giudizio di idoneità alla mansione specifica.
Per verificare l’efficienza delle misure di prevenzione e protezione dei rischi.
Accertamenti medici eseguiti su richiesta del lavoratore
Quando è utile farli?
Vengono eseguiti su richiesta dal lavoratore, qualora il Medico Competente li ritenga correlati ai rischi professionali o alle condizioni di salute del lavoratore suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta.
Perché?
Per rivalutare l’idoneità alla mansione specifica svolta dal lavoratore.
Accertamenti medici alla cessazione del rapporto di lavoro
Quando è utile farli?
Vengono eseguiti in caso di esposizione a rischio chimico, rischio biologico (Gr. III e IV), rischio da esposizione a cancerogeni e mutageni.
Perché?
Per valutare lo stato di salute dei lavoratore.
Per fornire eventuali indicazioni relative alle prescrizioni mediche da osservare.
Per fornire eventuali indicazioni sull’opportunità di sottoporsi a successivi accertamenti anche dopo
la cessazione dell’esposizione.